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Contenuti di Qualità: funzionano su Instagram?

Il caso studio di @chicklit.italia

Quanta differenza possono fare i contenuti di qualità su Instagram? Come posso sfruttare gli hashtag personalizzati all’interno della mia strategia su Instagram?

Eccoci nel secondo appuntamento di questa rubrica, dove lasciamo la parola direttamente alla community di Not Just Analytics per raccontare metodi e strategie che funzionano.

Chi è @chicklit.italia?

Mi chiamo Lea e sono…
vabbè, mettetevi comodi.

Nasco con un cervello spaccato a metà tra lo scientifico e il creativo. A 25 anni mi laureo in Ingegneria Informatica e mi diplomo presso un’accademia teatrale toscana. Finita l’università inizio a fare l’attrice e in contemporanea prendo un dottorato in “social emerging media” e un master in social media management.

Poi per 11 anni faccio la ricercatrice universitaria, ma in parallelo apro la mia scuola di improvvisazione teatrale a Firenze. Alla fine mi arrendo, mollo l’università, appendo il cervello da ingegnere al chiodo e mi dedico totalmente al teatro.

chicklit.italia

Basta con i “ma” e avanti tutta con gli “e”: un anno e mezzo fa (maggio 2018) apro un blog e un profilo Instagram dove non parlo né di ingegneria, né di teatro, né tantomeno di SMM. Parlo di libri. Romanzi leggeri, romantici e divertenti che appartengono a quel genere squisitamente d’intrattenimento che è il Chick-Lit.

L’inizio di @chicklit.italia

Li leggo da sempre i Chick-Lit, ho iniziato con il “Diario di Bridget Jones” e non ho mai smesso.

Un bel giorno mi viene la curiosità di controllare e scopro che il dominio www.chicklit.it è disponibile. No aspetta, non è possibile. Esistono in tutto il mondo, con tutte le estensioni possibili e immaginabili…

ma in Italia nessuno ci ha pensato prima?

Ok. Lo compro, creo grafica minimal e butto giù una roba semplice (come piace a me) in WordPress. Nel giro di un giorno sono online con il primo post. Poi la mia vocina da social media manager mi sussurra qualcosa.

Vocina SMM: “lo sai, vero, che nel 2018 i blog non li considera più nessuno? Ti serve una vetrina social.”.
Io: “Sono specializzata in facebook (tutto il mio “marketing” teatrale si basa su quello), potrei aprire una pagina!”
Vocina SMM: “Facebook sta morendo, ci vuole qualcosa di più dinamico, tipo Instagram.”
Io: “Instagram l’ho studiato ma non l’ho praticamente mai usato. Dovrei capire come funziona…”
Vocina SMM: “Meglio così, ci sarà da divertirsi!”

Il 16 Maggio 2018 nasce il blog www.chicklit.it e il profilo Instagram @chicklit.italia, al momento non riesco a immaginarmi la mia vita senza.

Obiettivo

Rendere a questo genere letterario la dignità che gli spetta, combattendo contro gli intellettualoidi che lo tacciano di superficialità inutile e deleteria. Far passare il messaggio che intrattenimento non significa cacca. Spero si possa dire cacca. Altrimenti posso utilizzare sinonimi forbiti come: sterco, escremento, rifiuto organico. Meglio? Ma cacca rende di più.

Risultati ottenuti nei 17 mesi di vita del blog/profilo:
Crescita di @chicklit.italia
Crescita di @chicklit.italia
  1. Ho pubblicato sul blog 66 articoli, 75 persone si sono iscritte (loro sponte, giuro!) e ricevono una mail di notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo. Ho un migliaio di accessi alle pagine del blog al mese (sono 827, ma dire mille fa più figo): per essere un blog letterario e di nicchia, sono molto soddisfatta!
  2. Ho pubblicato su instagram 324 post e 22 video IGTV. Ho 7648 follower. Ma chissenefrega. Ho la community (i chickliters) più bella, divertente, affettuosa, dolce, esteticamente figa e pazza del mondo. E ci dispiace per gli altri che sono tristi perché non sanno più cos’è l’amor.
  3. Negli ultimi 12 mesi ho comprato 8 libri. Nel 2018, prima di tutto questo ambaradan, ne avevo comprati 52. L’anno prima 53. Il motivo NON è che passo tutto il mio tempo su Instagram e non leggo più (ho letto 64 libri nell’ultimo anno) ma semplicemente che le case editrici mi mandano i loro libri gratuitamente per leggerli e recensirli. Per loro è pubblicità altamente targetizzata e praticamente gratis. La gallina dalle uova d’oro.Per quanto mi riguarda ho fatto un calcolo: quest’anno ho risparmiato circa 780 euro. Madre: “Ma con tutto sto tempo che passi su Instagram almeno ci guadagni qualcosa?”

    “Non guadagno, ma risparmio. Vale lo stesso?”

Problema: voglio lo SWIPE UP!

Sono soddisfatta? Molto. Voglio lo swipe-up? Ovvio.

E per ottenere questo dannato swipe-up (eh ma prima o poi ti becco, e quando ti becco…) ho fatto tanti errori. Soprattutto all’inizio. Perché ero sprovveduta e la mia vocina SMM mi ha circuita, narcotizzata e condotta sulla cattiva strada. Insomma, lo ammetto, ho fatto follow/unfollow. Ma è tutta colpa di Vocina SMM. Io non volevo.

Vocina SMM: “Stiamo crescendo con la lentezza di un bradipo claudicante. Usa un bot.”.
Io: “ No dai, i bot no. Mi sanno tanto di truffa ai danni della mia community.”
Vocina SMM: “Quale community? Hai tipo 200 follower. Prima di rispettare la Community devi averne una.”
io: “Ok, allora facciamo un po’ di F/U, ma lo voglio fare a mano. Così scelgo bene e agisco solo sui profili relativi alla mia nicchia!”
Vocina SMM: “Ti ci vorrà una vita.”

follow/unfollow Not Just Analytics
Grafico di @chicklit.italia fino a Dicembre 2018. Fonte: notjustanalytics.com

[Not Just Analytics: In quanti si sono trovati in questa esatta situazione e magari facendo gli stessi pensieri?]

Mi ci sono voluti 5 mesi per raggiungere i 3000 follower, e poi? E poi nulla, perché nonostante il mio F/U organico (che è un po’ un ossimoro, mi rendo conto) l’Engagement Rate era bassissimo. Quindi ho smesso. E la frustrazione è arrivata puntuale come la morte: la mia crescita si è quasi del tutto arrestata. Abituata a una crescita media di 600 follower al mese, a novembre 2018 ne ho raccolti solo 60. Il 10%.
E intanto Vocina SMM se la rideva sotto i baffi.

crescita @chicklit.italia
Crescita @chicklit.italia. Fonte: notjustanalytics.com

Nel successivo anno la crescita è stata sicuramente più lenta, ma il mio ER si è assestato tra il 6 e l’8% e sono molto fiera della bella community viva, attiva e presente (oltre che esteticamente figa, ma forse l’ho già detto) che si è formata!

1. Contenuti di Qualità: la svolta

Come ho fatto a ricominciare a crescere? Potrei dirvi: creando contenuti di qualità. Ma la verità è… proprio questa!

Ho creato contenuti di qualità mettendo in gioco le mie capacità.

Ho capito che i profili che funzionano sono quelli che offrono contenuti formativi, di intrattenimento e di ispirazione e ho lavorato in questo senso.

Fino alla fine del 2018 avevo basato i miei contenuti unicamente sulla mia figura di bookblogger. Le altre mie capacità e competenze da investire erano fondamentalmente due: il teatro e il Social Media Management.

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Potevo tranquillamente “inquinare” il mio profilo allargandolo in modo da poter sfruttare al meglio queste mie capacità: avrei fatto contenta Vocina SMM ma avrei rovinato la mia fan-base rompendo gli argini di una nicchia che, seppur piccola, avevo faticato tanto a creare. Avrei potuto creare contenuti video con parodie e piccoli pezzi recitati, o elargire consigli e piccole lezioni di SMM per insegnare a utilizzare Instagram, ma avrei attirato un pubblico eterogeneo, non organico in quanto non interessato all’argomento di fondo del mio profilo: i romanzi.

2. Hashtag personalizzati: come usarli?

Poi mi sono detta: proviamo ad applicare queste mie skill proprio ai romanzi! Sicuramente arriverò a un pubblico numericamente inferiore, ma avrò più chance di attirarne di organico e interessato alla mia nicchia!

Così ho iniziato a “prestare” la mia arte attoriale creando la rubrica #lealeggechicklit: faccio letture teatrali su IGTV interpretando estratti dei romanzi di cui parlo nelle mie recensioni. La cosa ha funzionato molto bene tanto che ho iniziato a ricevere richieste in tal senso da autori e case editrici, oltre che proposte da piccole aziende che si occupano di audiolibri.

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Hashtag personalizzato di @chicklit.italia

Successivamente, a settembre, ho creato la rubrica #bookstaconsigli che mi ha permesso di raccogliere più di 600 follower in meno di un mese e mezzo (da inizio settembre a ora). Si tratta di una piccola guida sull’utilizzo di Instagram per i profili che trattano di libri, rivolta quindi alla community #bookstagramitalia, e che rilascio gradualmente ogni due settimane sotto forma di PDF in modalità freebie.

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Post con Freebie di chicklit.italia

Questo mi ha permesso di attirare nuovi follower che sono comunque interessati ai libri e che quindi rientrano, se non esattamente nella mia nicchia (romanzi rosa e chicklit), in un contesto comunque familiare e che si relaziona bene agli altri contenuti di qualità che propongo.

3. Storie: quanto è importante metterci la faccia?

Altra modalità che credo abbia influito fortemente nella fidelizzazione della mia community è quella dell’utilizzo delle storie. La fortuna che ho è quella di essere più che abituata a parlare di fronte a un pubblico (che dal vivo fa ancora più impressione), il che mi permette di creare delle storie “vere”, senza filtri emotivi (ma piene di filtri fotografici pialla-rughe) che raccontano davvero di me.

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Storie in evidenza di @chicklit.italia

Ed è proprio così che i miei chickliters si sono affezionati, proprio perché non risparmio loro niente: sono spesso simpatica e solare, assolutamente autoironica, ma non mi vergogno di parlare anche delle mie debolezze, di farmi vedere stanca, triste, delusa.
Credo che regalare la verità sia un valore aggiunto che viene molto apprezzato nel contesto Instagram:

Mostrare il proprio lato umano richiama l’umanità di questa comunità virtuale

che quando vuole riesce ad avere una sensibilità e un’attenzione nei miei confronti davvero commoventi.
Ok, credo di avere finito. Vado a cercare un fazzoletto.

Sono tornata. Stavo dimenticando l’elenco puntato. E chi lo sente poi Yari?

Contenuti di qualità: punti chiave

  • Creare contenuti di qualità che abbiano valore a livello formativo e/o di intrattenimento e/o di ispirazione.
  • Investire le mie capacità a 360 gradi nella creazione dei contenuti. Tentando però di applicarle e tradurle in una forma il più possibile relazionabile al mio target di riferimento e alla mia nicchia di appartenenza.
  • Creare delle rubriche periodiche chiedendo di volta in volta feedback ai follower.
  • Curare TANTISSIMO la mia community offrendo contenuti sinceri e cercando di restituire il tempo che loro mi dedicano con altrettanto tempo per rispondere ai loro messaggi, alle loro domande e ai loro commenti.
  • Realizzare dei freebie con contenuti di valore.
  • Essere molto attiva nelle storie, raccontando di me nel bene e nel male.
  • Interagire con i miei “competitor” trasformandoli in potenziali collaboratori.
  • Usare Not Just Analytics per capire con chi sto parlando, soprattutto quando mi chiedono delle collaborazioni. 😛

Conclusioni

Ringraziamo Lea per aver raccontato la sua storia. Ciò che pensiamo sia interessante del suo caso studio:

  • Il passaggio dall’uso del follow/unfollow alla creazione di contenuti di qualità
  • Il focus sulla relazione con la community
  • Coinvolgere la propria community attraverso rubriche periodiche (e costanti!)
  • Il passaggio di mentalità da “voglio lo swipe up” a “la community è la cosa più importante!”

Ci auguriamo che questo caso studio possa essere di ispirazione. Se desideri contattare Lea, clicca qui: @chicklit.italia

Co-fondatore di Njlitics. Biondo, occhi azzurri, 1.75

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