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La fine delle automazioni su Instagram?

La guerra infinita che Facebook ed Instagram hanno iniziato contro le automazioni, il 18 Giugno è giunta ad uno dei suoi capitoli più interessanti di sempre!

A farne le spese sono state due tra le società che più contribuiscono al proliferare di automazioni, profili fake e interazioni ottenute in maniera poco etica violando i regolamenti di Instagram.

La piaga delle automazioni su Instagram

Sono molteplici gli utenti che, nonostante le pesanti restrizioni da parte di Facebook, continuano ad utilizzare automazioni e bot sui social.

La ragione è molto semplice: permettono di fare numeri facili e veloci.

Come per tutte le cose, però, non sempre la strada più semplice da percorrere, coincide con quella più giusta.

Infatti, chi decide di crescere con i bot, non solo danneggia gravemente il proprio profilo – sotto diversi aspetti (di qualità e di immagine) – ma rischia anche che quest’ultimo venga fortemente penalizzato!

Inoltre, quando si utilizzano bot o software per ottenere follower e like in maniera facile e veloce, si inseriscono le proprie credenziali e i propri dati personali su app esterne non approvate da Instagram. 

Chi ti tutela da questo?

Beh, facile: nessuno!

Nonostante ciò, molti utenti non si sono arresi (o forse non si sono mai posti il problema) e continuano a far uso di bot e/o di software esterni ad Instagram.

Questo comporta, ovviamente, la continua nascita di servizi e società che ti permettono di crescere con like e follower falsi o in ogni caso pressoché inutili.

follower e like fake su Instagram

Il duro colpo alle automazioni su Instagram!

Ed è qui che Facebook è passata al contrattacco, colpendo direttamente il cuore delle automazioni, neutralizzando due tra le aziende regine di questo settore.

Un chiaro segnale che dimostra che non si scherza.

Durante la giornata del 18 giugno, Facebook ha intentato cause legali in Europa e negli Stati Uniti, con lo scopo di far rispettare i Termini di Servizio contro l’uso di software di automazione non autorizzati dal social.

Se violerai, per una ragione o per un’altra, le regole di Instagram… il caro Mark ti farà causa.

Facebook chiude le automazioni su Instagram, cita in giudizio MGP25

Le attenzioni principali sono rivolte, ovviamente, a chi ha abusato delle piattaforme social per offrire servizi di automazioni. Raccogliendo inoltre – in maniera illegale – i dati personali degli utenti.

Questa è una delle prime volte in cui un’azienda di social media si rivolge alla giustizia vera e propria per far rispettare i propri Termini e proteggere gli utenti.

Chiusa la principale fonte delle automazioni su Instagram!

Tra i soggetti è coinvolta, in particolare, una società con sede in Spagna.

Facebook ha citato in giudizio MGP25 Cyberint Services e il suo fondatore nel tribunale commerciale di Madrid, per aver fornito software di automazione in grado di distribuire like e commenti falsi su Instagram.  

 

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Un post condiviso da Ninjalitcs | IG Marketing&Dati (@Not Just Analytics) in data:

Il servizio – creato a scopo di lucro – è stato progettato appositamente per aggirare le restrizioni di Instagram simulandone l’utilizzo da mobile.

In poche parole MGP25 era il fulcro che forniva i mezzi a centinaia di servizi e sviluppatori di tutto il mondo per potergli permettere di sviluppare le loro piattaforme di automazioni.

Questo significa che, impedendo a MGP25 di fornire i propri codici all’esterno,

Automaticamente tutti i bot e i servizi che si appoggiavano a loro cesseranno di funzionare!

Forse ti starai chiedendo come mai Facebook abbia aspettato fino ad ora per fermare questa azienda?

In realtà devi sapere che mesi fa Facebook aveva già inviato una lettera di cessazione e rinuncia, disabilitando anche i loro conti. Tuttavia MGP25 ha ignorato l’avviso continuando la propria attività.

Ed ecco che, giustamente, è arrivata la chiamata in tribunale.

Facebook chiude le automazioni su Instagram, cita in giudizio MGP25

Conclusioni

Negli anni sono stati davvero molteplici i tentativi di Facebook per ridurre – ed eliminare – l’utilizzo di bot, penalizzando gli utenti che ne facevano uso e provando a fermare i fondatori di questi servizi.

Le azioni legali che oggi sta attuando non sono altro che l’ennesima dimostrazione dell’impegno che Facebook applica per far rispettare le proprie Policy.

Sono proprio curioso di vedere come cambieranno i grafici si alcuni profili su notjustanalytics.com nei prossimi mesi, ora che sarà sempre più difficile trovare automazioni funzionanti sul mercato!

P.s. leggi anche “Blocchi su Instagram: la guerra ai bot”  in cui avevamo già commentato la prima mossa di Instagram contro le automazioni. Il 2020 non è decisamente il loro anno…

 

Cosa ne pensi al riguardo? Scrivicelo nei commenti!

Debora. 23 anni. Carina, e anche intelligente! (e modesta, mi dicono). Dal 2015 lavoro come web editor di Instagram Marketing e SMM per brand di moda e celebrities. Nel 2019 mi sono laureata in Fashion Styling and Communication alla NABA di Milano e ho iniziato a lavorare nel mondo della moda, come Fashion Stylist. Lavorando nel campo della moda e nel settore del digital, ho scelto di unire questi due mondi. Trovando una mia nicchia specifica. Mi definisco Fashion Digital Strategist. Creo strategie digitali per brand e personaggi che operano in ambito moda. Curo la loro comunicazione social e la loro immagine a 360°: dalla creazione dei contenuti alla comunicazione da applicare per raggiungere determinati obiettivi. Sono stata in grado di unire le mie più grandi passioni, rendendole un lavoro. Il mio motto? Sii sempre felice, ma non accontentarti mai.

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