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Proxy Datacenter: vanno bene nel 2019?

Proxy datacenter per Instagram: vanno bene nel 2019?

Proxy datacenter per Instagram nel 2019

Nello scorso articolo hai visto cos’è un proxy per Instagram e a cosa serve. In questo invece scoprirai più nel dettaglio sulla prima delle tre tipologie: i proxy datacenter.

Come dicevo, prendono il nome dal posto dove si origina la loro connessione: un datacenter.

Un datacenter altro non è che uno stabile dove vengono fatti girare tantissimi server (immagina il datacenter di Facebook o Aruba ad esempio).
Questi proxy sono i più comuni in assoluto e quando ci si riferisce alla parola “proxy” spesso e volentieri si sta parlando di questo tipo.

A differenza dei residenziali o mobile (4G/LTE) il loro IP non appartiene ad un fornitore internet per privati come Vodafone, Fastweb, Telecom Italia (…), ma al datacenter stesso. Questo rende palese il fatto che navigando da uno di questi IP veniamo rilevati come utenti che appunto, cercano di nascondersi dietro un proxy.

Come mai? Perché nessun utente normale naviga da un datacenter, non sono posti aperti al pubblico.

Questo tipo di proxy viene usato (ancora oggi, purtroppo) molto spesso da agenzie e individui per gestire gli account propri o dei propri clienti tramite automazioni.

Ma se sono i peggiori che possiamo scegliere per i nostri account e quelli dei nostri clienti, perché vengono ancora usati nel 2019?

1. Inesperienza

Spesso si pensa che avere un “proxy italiano dedicato” per ogni account sia sufficiente e che usarlo vada bene perché è appunto, italiano e dedicato.

Donald Trump wrong Gif

 

“Italiano” e “dedicato” valgono zero quando parliamo di questi proxy.

L’obbiettivo, in termini di proxy e automazioni, è permettere all’account del cliente di mescolarsi tra la folla e non farsi notare. Se gli fai fare quello che una persona normale non farebbe mai (connettersi da un datacenter) diventerà la pecora nera del gruppo e verrà messo sotto “attenzioni speciali” dalla polizia virtuale di Zuckerberg.

Le conseguenze sono le solite: blocchi a non finire, verifiche via SMS (Phone Verification), like rimossi, shadow ban e per ultima, ma non meno importante… ban!

Come fai a non farti notare? Con proxy residenziali o mobile, quelli che usano gli stessi IP degli utenti normali. Ne parlo nel prossimo articolo dove ti darò un paio di suggerimenti a riguardo!

2. Costano poco

… e come la maggior parte delle cose che costano poco, valgono ancora meno.
I prezzi vanno da 1 a 6€ al mese l’uno.
Avere un account su un proxy mobile con sim Vodafone italiana costa invece 7/9€ mese, con tanto di fattura in allegato.

Risparmiare due euro al mese ha senso?

Mai se parliamo di gestione cliente, si invece per usi molto particolari che vediamo tra poco e non su account di valore.

 

3. Sono facili da trovare

Se fai una ricerca su google troverai solo questi nel 95% dei casi. Per trovare gli altri tipi devi ricercarli specificamente, e, anche in questo caso, l’offerta è molto scarsa. Per l’Italia per fortuna la soluzione alternativa esiste (c’è chi vende i 4G italiani), ma se fossimo francesi, spagnoli, tedeschi o di tantissimi altri paesi i proxy residenziali (puliti!) o mobile non si trovano, ed è qui che gran parte delle persone si rassegna ai datacenter.

 

4. “Ma una volta funzionavano…”

Tutti i social, ma Instagram in particolare, evolvono di mese in mese. Quello che funzionava nel 2017 non funziona più ora. Due anni fa usando proxy datacenter non si avevano problemi, oggi si.

Dobbiamo sempre tenere a mente che i programmatori di Instagram non sono degli sprovveduti. Quello che ho avuto modo di notare nell’ultimo anno e che mi ha molto colpito è il modo in cui lavorano: lasciano spesso correre certe pratiche contro i loro termini solo per raccogliere dati e poi rilasciare aggiornamenti che bloccano i metodi usati per compierle.

Un esempio pratico è il fatto che ad oggi la maggior parte degli IP datacenter abbia un “hard block” (blocco di default) sui likes. Se li usate non vi lasciano mettere like finché siete connessi da quell’IP.

Eppure fino a qualche mese/anno fa funzionavano giusto?

Quello che è successo è stato un semplice adattamento da parte di Instagram:

  1. vedono molto spam e interazioni finte che vengono eseguite sulla loro piattaforma
  2. raccolgono dati sugli IP che fanno spam
  3. si accorgono che il 90% dello spam sta arrivando da IP datacenter
  4. li bloccano.

Mark Zuckerberg drinking gif

Quando li posso usare quindi?

No dai ?.
Dipende!

Gestisci account di clienti? Account tuoi a cui tieni?

In questo caso MAI. Lo ripeto: M-A-I. Il problema di collegare un’account di valore su un proxy datacenter non si pone solamente finchè l’account è su quell’IP, ma anche nel momento in cui lo andrai a spostare.

Ti spiego meglio:
il tuo cliente ti affida il suo account, lo attacchi al proxy datacenter e poi ti accorgi che non funziona bene. “Poco male” pensi, “ora lo sposto”. E qui iniziano i problemi. Dopo essere stato collegato la prima volta al proxy scadente il trust score dell’account è precipitato. Instagram non si fida di lui e lo tiene d’occhio.
A seconda della qualità dell’IP a cui era collegato può riuscire a farla franca ed essere spostato su di un residenziale o mobile senza problemi o, come purtroppo mi è capitato di vedere, venire punito anche dopo essere passato su un’ottimo IP mobile.

Per esperienza personale ti posso dire che la maggior parte delle volte la si scampa. Si sposta l’account su un IP mobile e gli si danno due settimane di tempo ad azioni moderate. Il trust score aumenta ed i blocchi gradualmente spariscono fino ad azzerarsi. Ma non sempre. Rare volte capita che il trust score dell’account si sia abbassato così tanto stando sul proxy scadente che il solo fatto di cambiare IP gli costa il ban.

Don’t panic comunque, l’ho visto succedere solamente due volte, e probabilmente di mezzo c’erano anche dei pessimi settaggi del programma, ma proprio perché l’ho visto accadere te lo scrivo.

Devi solamente fare scraping?

Usali pure, va benissimo, ma usa account dedicati che sei disposto a perdere. Il mio consiglio è di creare un paio di account dedicati sul tuo telefono utilizzando l’app e la connessione dati e muoverli poi sull’IP datacenter. Evitate di comprare account di dubbia provenienza.

Cos’è lo scraping? È quella tecnica con cui si estraggono dei dati che ci interessano. Ad esempio: ti serve una lista di email di attività commerciali nella tua città per proporgli i  servizi della tua agenzia. Vai quindi a fare lo scraping dei profili della tua città per ottenere le email che sono pubblicate nei vari profili in target. Ovviamente stiamo parlando di operazioni eseguite con l’aiuto di programmi specifici.

Previsione domande frequenti:

“Aiutami! Non sapevo fosse così pericoloso e ormai l’ho combinata!! Cosa faccio?”

La settimana prossima esce un nuovo articolo dove ti darò le migliori opzioni sul mercato per gestire in sicurezza gli account tuoi e dei tuoi clienti. Ti parlerò dei migliori proxy residenziali e mobile, mostrandoti quali sono i più consigliati in base alla nazionalità dei tuoi clienti e anche come trasferire nel modo più sicuro possibile gli account dai datacenter dove ti trovi ora ai mobile.

“Ho affidato il mio profilo ad un’agenzia: che proxy stanno usando?”

Paghi meno di 50€ al mese? Brutte notizie.
Paghi più di 50€ al mese? Come sempre… dipende. La cosa migliore è chiedere direttamente a chi sta gestendo il tuo account.

Vuoi provare a scoprirlo da solo? Ci sono un paio di indizi che ti possono aiutare nel capire che proxy sta usando l’agenzia anche senza vedere l’IP da cui si connettono. I fornitori di proxy mobile al mondo si contano sulle dita di due mani e si trovano in: Russia, Inghilterra, Lituania, Singapore, Tailandia, Hong Kong, Ucraina, Stati uniti e Italia (?).
Se nella mail che vi è arrivata dall’agenzia la prima volta che si sono connessi al vostro account Instagram ha rilevato l’accesso da uno di questi paesi è molto probabile che usino dei mobile.

Per l’Italia invece i datacenter si trovano spesso a Milano, Torino ed Arezzo. L’unico fornitore di proxy mobile in Italia (?) li ha invece a Padova. Saprete quindi che se il login è stato effettuato nelle vicinanze di Padova e città limitrofe (la geolocazione degli IP non è mai precisa) stanno usando molto probabilmente IP mobile di qualità. Se invece il login arriva da Milano, probabilmente stanno venendo usati proxy datacenter.

Conoscevi gli effetti negativi di utilizzare un proxy datacenter su un profilo instagram?

 

Fondatore di AirProxy (vendiamo proxy 4G italiani) ed appassionato di informatica. Su Instagram non amo postare contenuti ma piuttosto scoprirne e scavalcarne i limiti che ci impone, sulle automazioni in primis. Sul blog mi occupo della rubrica "Come diventare nerd", se le automazioni appassionano anche voi seguite i miei articoli. Ci vediamo nei commenti :)

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