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Cos’è un proxy e a cosa serve

In questo articolo ti spiegherò cos’è un proxy, a cosa serve e ti guiderò alla scelta di quello più corretto per l’uso che ne devi fare, mostrandoti anche quali sono i più sicuri se gestisci account Instagram di clienti.

Che tu sia nuovo nel mondo delle automazioni su Instagram, o che i bot siano il tuo pane quotidiano, è fondamentale sapere cos’è un proxy e che ne esistono di vari tipi, ognuno con pregi e difetti.

Cos’è un server proxy?

Un server proxy, o più semplicemente chiamato “proxy”, non è altro che un “intermediario” tra il punto A ed il punto B di una connessione. Si posiziona tra il tuo computer (o il tuo VPS) ed il sito che vuoi visitare (Instagram nel nostro caso), facendo da tramite tra i due.

Può essere visto come un “prestanome” che ti permette di nascondere l’IP della tua connessione internet e far credere al sito che vuoi visitare di essere connesso da un altro posto o un altro tipo di connessione (ad esempio da un cellulare).

Infografica cos'è un proxy
Dove si posiziona un proxy quando provi a visitare Instagram usandolo

A cosa serve quindi un proxy per Instagram e quando lo devo usare?

Parto da un presupposto: se non fai uso di bot per gestire i tuoi account Instagram ma invece gestisci i tuoi clienti da un cellulare, un proxy non è necessario.
Se invece fai uso di bot per automatizzare i tuoi account o quelli dei clienti, un proxy è quasi sempre obbligatorio, ma perchè?

Immaginiamo che tu stia automatizzando 15 account dei tuoi clienti su un bot installato nel tuo PC. Tutti gli account fanno delle azioni (follow, like, unfollow), e tutti sono connessi dallo stesso IP: il tuo IP di casa.
Non è cosa comune avere 15 account Instagram connessi e facenti tutti azioni allo stesso momento su una connessione casalinga e Instagram sospetterà che gli account siano quindi gestiti tutti dalla stessa persona, andando a bloccarli o addirittura sospenderli nel peggiore dei casi.

L’ideale è far apparire quegli account come separati tra di loro, ed è qui che entra in gioco il proxy.

Nel momento in cui colleghi un proxy ad un account, Instagram lo vedrà collegato da un IP differente e da un tipo di connessione differente (in base al proxy che ci colleghi, lo spiego nel prossimo capitolo).
Avrai quindi separato gli account l’uno dall’altro e ora Instagram non avrà più modo di sospettare che sia tutto gestito da te.

Ovviamente vengono usate anche altre variabili per stabilire se gli account sono gestiti dalla stessa persona o sono usati per fare spam (stessa link in bio, stessa bio, stesse foto, stesse azioni su account che si assomigliano ecc…), ma il proxy è la prima a cui dobbiamo pensare e senza ombra di dubbio la più importante.

Quanti tipi di proxy esistono? Che differenze ci sono tra loro?

Esistono tre tipi di proxy: datacenter, residenziale, mobile, ed ognuno di questi prende il nome dal luogo dove si origina la connessione.

Hanno tutti lo stesso scopo, nascondere il tuo IP originale e far navigare l’account Instagram da uno diverso.

Qualsiasi dei tre tipi ti farà navigare da un IP differente, ma allora dove sta la differenza?

La differenza può sembrare irrilevante ad altri, ma per noi che lavoriamo con Instagram è essenziale:

  • chi è il proprietario dell’indirizzo IP con cui ti farà navigare il proxy?Vodafone? Aruba? o chi?
  • per che tipo di uso è stato assegnato? – Privato? Business? Hosting?

Nel corso dell’articolo troverai la risposta a queste domande ed un esempio di IP analizzato per ogni tipo di proxy esistente. I dati di sinistra sono presi da WhatIsMyIpAddress, mentre quelli di destra da IpInfo.

Proxy Datacenter

Vengono creati su dei server collocati in un Datacenter (un luogo dove sono presenti molti server, pensa a quelli di Google ad esempio). L’IP con cui ti fanno navigare appartiene al Datacenter, che può essere, ad esempio Aruba, Amazon, Google e tantissimi altri.

Esempio di IP Datacenter:

Esempio IP datacenter
IP di Aruba, datacenter geo localizzato in Italia ed IP assegnato ad uso Hosting.

 

Sono i proxy che ti daranno più problemi in assoluto nel 99% dei casi.

“Come mai?”

Beh, chi di noi naviga su Instagram connesso da un server dentro un datacenter? Qualcuno? Ah, nessuno? ?
Esatto, nessuno! Tranne chi spamma e usa bot su Instagram ovviamente, loro usano sempre IP di Datacenter!

Robot GIF
L’account Instagram del tuo cliente mentre cerca di passare inosservato connesso da un proxy Datacenter.

Essendo IP usati solamente da chi compie azioni che vanno contro i loro Termini e Condizioni, non appena ci si connette tramite uno di questi proxy l’account salta subito all’occhio della polizia di Instagram.

Meme Zuckerberg police

 

Spesso e volentieri l’account subisce frequenti e pesanti ripercussioni quali:

  • ripetuti blocchi
  • l’80%+ dei proxy datacenter ha i like bloccati di default (perché Instagram ne ha già bloccato tutti gli IP)
  • foto cancellate appena dopo averle pubblicate
  • azioni di follow cancellate dopo un paio di giorni
  • azioni di like che non rimangono sulla foto
  • diminuzione del trust score
  • sospensione dell’account (ban)
  • ecc…

–  Considerazioni:

Vanno evitati a tutti i costi sugli account dei vostri clienti, mentre invece possono essere un'ottimo compromesso qualità/prezzo su account che siete disposti a perdere (ad esempio quelli usati per il "metodo fans", o anche chiamato "mother and slaves").
Massimo 1 account per proxy.

Proxy Residenziali

I loro IP sono gli stessi che vengono assegnati alle connessioni casalinghe (ad esempio la tua fibra Telecom, Vodafone, Fastweb ecc…).

Esempio di IP residenziale:

Esempio IP residenziale
L’IP in esempio è di Telecom, geo localizzato in Italia ed è assegnato ad uso di tipo”isp/broadband” (ADSL/Fibra).

Essendo connessioni utilizzate tutti i giorni da tutti gli utenti Instagram, avere un proxy con IP residenziale è ottimo.
Il lato negativo di questo tipo di proxy è che è difficile, se non quasi impossibile, trovarli “puliti” e non già abusati da spammer per le loro campagne di spam su Instagram.

Un ISP (Telecom, Vodafone, Fastweb…) non distribuirà mai IP aggiuntivi a destra e a manca perché devi farci i proxy per Instagram o perché hai intenzione di venderli.

Quindi come fa, chi li vende, ad avere tutti quegli IP residenziali?

Li prende “in prestito” da persone come me e te, a volte con metodi legali o quasi, altri totalmente illegali.

Tra i provider di proxy residenziali che utilizzano metodi legali per ottenere IP residenziali da rivendere trovi servizi che mettono a disposizione una VPN gratuita, che come tutte le altre VPN permette di nascondere il tuo IP ed il tuo traffico (simile ad un proxy).

Questi servizi utilizzano gli IP degli utenti finché sono connessi alla VPN, facendoti pagare una cifra per ogni GB di traffico che usi. Gli IP con cui navighi ruotano in continuazione perché ogni volta che l’utente di cui stai usando l’IP si disconnette dalla VPN sei trasferito ad un’altro e così via.

Altri proxy provider più “oscuri” invece prendono gli IP con cui creano i proxy da computer che hanno infettato con virus creati a questo preciso scopo. Totalmente illegale e da evitare assolutamente.

Essendo gli IP di questi proxy ruotati in continuazione, questi servizi sono usati moltissimo da spammers che registrano migliaia di account e mandano di conseguenza tutti gli IP che all’inizio erano ottimi e puliti, nella blacklist di Instagram.

Connettersi da un IP residenziale che è stato abusato è un po’ come passare la frontiera con una macchina usata per rapine, spero di aver reso l’idea 🙂

– Considerazioni:

Sebbene possano esistere, non sono a conoscenza di servizi proxy che offrano proxy residenziali puliti e statici (che non ruotano), italiani invece è sicuramente impossibile trovarli.
Resta il fatto che se trovate un fornitore che li offre di qualche altra nazione, sono un'ottima scelta rispetto ai datacenter. Diffidate da chiunque sostenga di vendere proxy residenziali italiani, la possibilità che abbia ottenuto centinaia di IP residenziali da Telecom o Vodafone è inversamente proporzionale a quella di gettare i propri soldi.
Massimo 3-5 account per proxy.

Proxy 4G/LTE/Mobile:

Vengono creati utilizzando gli IP delle connessioni 4G e sono i più “potenti”. Gli IP che si ricevono navigando con la connessione dati del vostro cellulare hanno un livello di fiducia altissimo su Instagram e, quando usati per le automazioni, evitano molti mal di testa per blocchi, sospensioni di account e altre penalizzazioni.

Esempio di IP 4G/LTE/Mobile:

Esempio IP 4G
L’IP in esempio è di Vodafone, geo localizzato in Italia e assegnato ad uso mobile (connessione dati).

I blocchi legati al proxy sono praticamente assenti quando usati nei limiti di Instagram. Da notare però, che un proxy 4G non è un repellente per le action block, assolutamente.

Ti permette però di compiere le stesse azioni che fai sul tuo cellulare anche sui bot (like e repost compresi). Ovviamente i limiti orari/giornalieri a cui siamo abituati rimangono e fare un numero troppo alto di azioni (800+/giorno per i follow ad esempio) porta chiaramente a blocchi, a prescindere dal fatto che stiamo usando i migliori proxy disponibili.

Perché sono diversi dagli altri proxy?

Gli IP che gli operatori assegnano ai cellulari non sono dedicati ad un solo utente, come accade per i datacenter e residenziali.

Quando usi il WiFi di casa stai usando un IP assegnato che in quel momento hai in uso solo tu. Connettendo quindi più account sullo stesso IP residenziale, Instagram può sospettare che gli account siano tutti della stessa persona (essendo quel determinato IP assegnato solo a voi).

Questo invece non succede quando sei connesso in 4G o usi un proxy mobile per un semplice motivo: gli indirizzi IPv4 sono esauriti e quelli disponibili sono già tutti stati assegnati ai vari operatori. Dall’altra parte però, il numero di telefoni cellulari nel mondo ha superato quello degli IPv4 e quindi gli operatori devono assegnare lo stesso IP a più persone per permettere a tutti di navigare.

Vodafone Italia, ad esempio, per il 4G ha poco più di 131 mila IP (fonte AirProxy) ma si ritrova con 12 milioni di clienti attivi in 4G (fonte Wikipedia), è costretta quindi (lei come tutti gli altri operatori nel mondo) a dare lo stesso IP a circa 90 persone contemporaneamente per permettere a tutti di navigare.

Ma a te perché dovrebbe importare?

  1. Perché Instagram è a conoscenza del fatto che gli utenti connessi dal 4G condividono lo stesso IP tra di loro e quindi permette allo stesso IP di avere molti account collegati senza subirne le punizioni.
  2. Instagram non può decidere di mettere in lista nera un IP mobile perché qualcuno ne ha abusato o ci ha fatto troppe azioni sopra. Lo stesso IP viene usato allo stesso istante anche da altre decine di utenti che non c’entrano nulla con il colpevole e bannare l’IP significherebbe punire utenti che non hanno nessuna colpa.

That’s amazing!

FUN FACT: se avete Vodafone potete provare a visitare un sito come What’s My IP con la connessione dati. L’IP che avete inizierà sempre per 37.159.x.x o 5.90.x.x.  Ogni subnet (blocco di IP, 37.159.x.x ad esempio) ha 65.534 IPs, Vodafone ne ha 2.

– Considerazioni e note:

Sono i proxy ideali e fondamentali per chi gestisce account di clienti utilizzando bot. Spesso un po' più costosi rispetto ai datacenter, ma i vantaggi compensano di gran lunga il prezzo. Evitare i provider che offrono solo proxy mobile che ruotano, senza possibilità di non farli ruotare.
Con i proxy mobile potete connettere anche account di nazioni diverse da quella del proxy, Instagram non considera la geo localizzazione dell'account quando ci si connette da un IP mobile.
Gli account vanno quasi sempre direttamente in VALID nei bot, senza richiedere il codice via e-mail al cliente.
Massimo 10 account per proxy. Si, avete letto bene :)

Pssst: curioso di vedere come sono creati i proxy 4G?

Setup AirProxy
Setup di circa 170 Proxy 4G. Ogni chiavetta contiene una sim Vodafone o TIM ed insieme, combinati con “un pizzico” di magia nerd, formano un proxy. Fonte: AirProxy

E tu che tipo di proxy hai usato finora? Con quale ti sei trovato meglio? Quali invece saresti curioso di provare?

 

 

Fondatore di AirProxy (vendiamo proxy 4G italiani) ed appassionato di informatica. Su Instagram non amo postare contenuti ma piuttosto scoprirne e scavalcarne i limiti che ci impone, sulle automazioni in primis. Sul blog mi occupo della rubrica "Come diventare nerd", se le automazioni appassionano anche voi seguite i miei articoli. Ci vediamo nei commenti :)

10 comments On Cos’è un proxy e a cosa serve

  • ciao! ho letto l’articolo è ho una domanda:
    se io uso l’hotspot del cellulare per connettere il pc a internet (ed avviare un bot) e quindi sarà in connessione 4g del cellulare alla fine, è come andare ad usare un proxy 4g giusto? alla fine la logica è la stessa dell’avere lo stesso ip in più persone essendo in rete mobile no?

    • Esatto! L unico limite di questo setup però è che:
      1) il PC e l hotspot devono essere sempre accesi e comunicare finchè il bot deve lavorare
      2) non è scalabile. Sei limitato dal fatto che hai solo 1 IP 4G disponibile.

      Per il resto se devi gestire solo qualche account (<10) e avere un PC spesso/sempre acceso non ti pesa è la cosa migliore che puoi fare.

      • Ciao Diego,
        ho una domanda da farti a riguardo perchè forse non ho capito o forse non ho capito perchè non conosco i bot :-)… ma i bot non girano su piattaforma web? Quindi se non metto un proxy non dovrebbero avere il “loro” IP, quello del loro data center? (E non dovrebbero girare anche a pc spento?)
        Te lo chiedo perchè servendomi per 1 solo profilo amatoriale, pure per me la soluzione scheda 4G sarebbe la soluzione ideale per una questione di costi…

        • Ciao, dipende quale bot utilizzi. I servizi che operano via web, come hai correttamente scritto, in realtà vivono su un loro server. Chi vende il servizio può decidere se applicare un proxy oppure no al tuo account. Ma tendenzialmente lo applica, in quanto altrimenti rischierebbe di vedersi bannato l’IP del server ed andare a creare un disagio anche a tutti gli altri clienti. In questo caso funziona anche da PC spento, perchè il loro server è sempre acceso 🙂

          Discorso diverso per qui software che invece devi scaricarti sul tuo pc, come ad esempio Jarvee. In questo caso il “server” diventa il tuo pc. Dunque il tuo profilo opererà dal tuo WIFI, quando il pc è accesso. A meno che non compri un server che rimanga sempre acceso su cui installi il software, e a questo punto torni al punto di partenza: ovvero l’IP del server sarà un Data Center, a meno che non applichi un proxy.

  • Articolo interessantissimo che mi chiarisce finalmente le idee. Io ho legato il mio profilo a un proxy che nemmeno ricordo dove lho preso ma senza fare alcun ragionamento di questo tipo!!!! Infatti ogni 2×3 ho I like bloccato ma onestamente li avevo anche prima del proxy. Questo blog è fantastico!!!! Complimenti

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